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PARITA’ DI GENERE NEL PNRR

La certificazione sulla parità di genere ha la funzione di attestare le politiche e le misure concrete adottate da una Società per ridurre il divario di genere (cd gender gap) nelle seguenti aree delle organizzazioni aziendali, considerate più critiche sotto questo profilo:

  • opportunità di crescita;
  • parità retributiva a parità di mansione;
  • gestione delle differenze di genere;
  • tutela della maternità

 

Le principali caratteristiche

La certificazione è scelta dalle aziende su base volontaria, è rilasciata da un soggetto terzo professionale (gli Organismi di certificazione accreditati da Accredia, Ente Italiano di Accreditamento) ha una durata triennale con obbligo di monitoraggio annuale ed eventuale successivo rinnovo che dipende dall’adozione delle necessarie azioni di revisione e miglioramento.

Infatti, sebbene il documento rilasciato dall’Ente certificatore attesti lo stato dell’arte del livello di maturità aziendali raggiunto dal punto di vista della parità di genere, lo stesso deve contenere anche l’impegno dell’azienda a migliorare continuamente i propri indicatori delle politiche e strategie di parità di genere all’interno di uno specifico piano.

Nel PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) la parità di genere rappresenta una delle tre priorità trasversali in termini di inclusione sociale. La strategia si propone di raggiungere entro il 2026 l’incremento di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE). In particolare, si prevedono misure rivolte a promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro, attraverso:

1) interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile;

2) interventi indiretti o abilitanti, rivolti in particolare al potenziamento dei servizi educativi per i bambini e di alcuni servizi sociali, che il PNRR ritiene potrebbero incoraggiare un aumento dell’occupazione femminile. Più in particolare la Missione 5 denominata “Coesione e Inclusione”, Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione” del Piano è dedicata alla promozione dell’imprenditorialità femminile; all’introduzione e la definizione di un Sistema Nazionale di certificazione della parità di genere.

Sulla piattaforma on line dedicata al “Sistema della certificazione della parità di genere” (https://certificazione.pariopportunita.gov.it/) l’avviso per la formazione dell’elenco degli enti certificatori accreditati interessati ad aderire al nuovo sistema di finanziamento pubblico dei costi della certificazione.

Tra i principali obiettivi vi sono quelli dell’ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 800 imprese (di cui almeno 450 micro, piccole e medie imprese, attraverso l’erogazione di contributi pubblici) e da parte di almeno 1000 imprese sostenute attraverso l’assistenza tecnica (contributi sotto forma di servizi di tutoraggio e supporto tecnico-gestionale) da conseguire entro il secondo trimestre 2026 sotto la direzione del Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, in qualità di Soggetto titolare dell’Intervento.

 

Il finanziamento pubblico

Il contributo è erogato sotto forma di un rimborso destinato direttamente agli Organismi di Certificazione Accreditati (che si iscriveranno nell’apposito Elenco) che rilasceranno la certificazione, di importo compreso tra un minimo di 1.800 ed un massimo di 10.245 (oltre IVA) per singola azienda, variabile in funzione del numero degli addetti di quest’ultima (numero determinato sulla base dei cd “addetti equivalenti coinvolti nei processi ritenuti più critici nell’ambito del Sistema di Gestione della Parità di Genere”, secondo gli specifici criteri illustrati nell’avviso pubblico del 14.2.2023).

Per realizzare tale traguardo è stato coinvolto come soggetto istituzionale cd “attuatore” del sistema di certificazione della parità di genere Unioncamere (Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura) con cui il Dipartimento delle Pari Opportunità ha sottoscritto il 15 settembre 2022 un accordo, che tra l’altro prevede l’affidamento del compito di formazione e mantenimento l’elenco degli Enti certificatori Accreditati che potranno fornire alle PMI servizi di certificazione agevolati con finanziamenti pubblici.